In altri articoli del nostro blog abbiamo già approfondito l’importanza che ricopre l’e-mail marketing per un brand.
Continuiamo a trattare il tema anche in questo articolo parlando di come fare degli A/B test per le tue campagne di e-mail. Cosa sono gli A/B test, quali caratteristiche devono avere affinché siano efficaci e come si possono applicare al contesto e-mail? Esploriamolo subito!
Cos’è un A/B test e l’importanza delle varianti da impiegare
L’A/B test è un processo attraverso il quale si analizzano due varianti di un elemento (come una e-mail, una landing page ecc) per determinare quale fornisca una performance migliore.
Un errore che molto spesso viene commesso è quello di testare più varianti di elementi diversi prima di lanciare il test.
Immagina di eseguire un A/B test su una e-mail per capire se un pulsante viene cliccato maggiormente quando si trova in fondo o all’inizio variandone contemporaneamente anche il colore.
I risultati, in questo caso, saranno inquinati perché non si saprà, con estrema certezza, se il maggior numero di click è stato determinato dalla posizione o dal colore del pulsante. È bene quindi testare due varianti di un solo elemento alla volta.
Il miglior metodo per fare degli A/B test per le campagne e-mail è quello di tenere a mente:
- L’obiettivo dell’A/B test;
- La dimensione della lista e-mail;
- La differenza tra macrotest e microtest.
L’obiettivo dell’A/B test
Prima di effettuare un A/B test, devi avere già in mente il risultato finale da ottenere. Ricorda che ogni test ti deve permettere di raggiungere una soluzione nel minor tempo possibile.
Per esempio, se noti che le tue e-mail hanno un ottimo open rate (tasso di apertura) ma un CTR medio (la metrica che indica quanti utenti cliccano i contenuti dentro l’e-mail), ha senso continuare a testare l’oggetto delle e-mail? Piuttosto dovresti porre attenzione al contenuto presente al suo interno.
La dimensione della lista e-mail
Il secondo aspetto da non trascurare è la grandezza della tua audience. Se la tua lista di contatti è composta da un numero ristretto di iscritti, per ottenere un risultato statisticamente rilevante, dovrai effettuare più test.
La differenza tra macrotest e microtest
Terzo fattore da analizzare è la differenza tra macrotest e microtest.
Solo i grandi brand, come Amazon o Booking, possono permettersi di effettuare degli esperimenti su piccole variazioni, come l’aggiunta di una parola o lo spostamento di qualche centimetro di un pulsante. In tutte le altre situazioni, bisogna focalizzarsi sui macrotest, ossia degli A/B test che possano funzionare anche con volumi di traffico più contenuti. Al termine di questo articolo vedremo degli esempi concreti di macrotest!
Gli A/B test con Mailchimp
Una delle piattaforme di e-mail marketing più famose al mondo è sicuramente Mailchimp.
Questo strumento mette a disposizione ben quattro variabili per effettuare degli A/B test, ossia:
- L’oggetto dell’e-mail;
- Il nome del mittente;
- Contenuto di una e-mail;
- Tempo di invio.
Ad esempio, potresti mettere a confronto quale frase nell’oggetto attira maggiormente l’attenzione o quale potrebbe essere l’orario migliore per l’invio.
Inoltre, Mailchimp propone anche una serie di idee per svolgere eventuali A/B test:

Interessante, vero? 😊
**
In questo articolo ti abbiamo fornito diverse indicazioni su come fare gli A/B test per le tue campagne e-mail (e non). Questi esperimenti, se sfruttati bene, possono fornirti una serie di informazioni utili per l’ottimizzazione delle tue attività online.
Se l’argomento ti appassiona ti consigliamo di dare un’occhiata al nostro articolo riguardo le “7 regole da seguire per non far finire la tua e-mail nello spam”.
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