La UX (User Experience) ricopre un ruolo di rilevante importanza per un brand.
Questo è un tema affrontato in diversi nostri approfondimenti su “come progettare correttamente i link per un sito e per l’email” oppure su “come gestire l’errore 404 e i tempi di caricamento di un sito”.
Offrire un’esperienza ottimale all’utente deve essere la base per chi lavora online.
In questo articolo analizziamo come progettare efficacemente i pulsanti che potrai inserire nel tuo sito o nelle tue campagne email.
L’equazione per avere dei pulsanti efficaci
Il pulsante ricopre un ruolo fondamentale poiché deve agevolare l’utente nel compiere un’azione desiderata, ossia una conversione finale, come un acquisto, una aggiunta al carrello o l’invio di un modulo di contatto.
Michael Aagaard, dopo ben 4 anni di test sui pulsanti, è arrivato a creare questa equazione:
Valore + Rilevanza = Conversioni
Vediamola insieme.
Il concetto di valore per stimolare le conversioni
Ricorrere all’utilizzo di termini generici (scarica, registrati, invia ecc) non aiuta le persone a prendere una decisione su una pagina web. Di fronte a pulsanti generici, un utente dovrebbe ricordarsi di quanto letto fino a quel momento e capire se cliccare oppure lasciare perdere. Un processo cognitivo che non deve assolutamente verificarsi!
Un altro problema legato alle parole generiche è che esplicitano quello che l’utente deve fare e non i benefici che ne derivano. Invece di scrivere su un pulsante “Informazioni sull’ordine” potremmo, per esempio, usare “Ricevi informazioni”.
Se un pulsante si focalizza sull’azione da compiere, una persona non veramente motivata potrebbe abbandonare la pagina, mentre se suggeriamo il vantaggio che potrebbe scaturire dall’azione, comunichiamo immediatamente quello che la persona ottiene in cambio.
Il concetto di rilevanza per stimolare le conversioni
Non basta solo esprimere valore ma bisogna proporre anche dei pulsanti attinenti all’argomento di riferimento, con concetti di senso compiuto.
Per esempio, non bisogna limitarsi a scrivere all’interno di un pulsante “Scarica gratis” bensì “Scarica la guida gratis”.
Ricordiamo che i pulsanti con microcopy specifici, strettamente legati ad un certo contesto, convertono meglio di pulsanti con del testo generico e poco rilevanti.
Attenzione però, non tutti i pulsanti presenti nel nostro sito o nelle nostre email devono avere queste caratteristiche. Alcuni servono semplicemente per comunicare istruzioni operative, già familiari per gli utenti online, come: Modifica, Condividi, Salva, Conferma il pagamento oppure Carica.
Modificare pulsanti come questi, per ricercare l’originalità, può influire negativamente nell’esperienza utente. Ne deduciamo, quindi, che sia più conveniente ricorrere, in determinate circostanze, all’utilizzo di queste espressioni comuni, proprio come nell’esempio citato poco fa.
Ricorrere ai “click trigger” per accompagnare i pulsanti
Per migliorare le performance dei pulsanti, potremmo inserire accanto dei piccoli messaggi scritti, i cosiddetti “click trigger”.
Lo scopo finale è quello di comunicare agli utenti alcune informazioni extra per agevolarli nel processo decisionale. I click trigger servono per sottolineare brevemente i vantaggi oppure eliminare eventuali dubbi.
In questo caso Booking, proprio sotto il pulsante per prenotare, inserisce due click trigger estremamente strategici:

Ryanair, invece, sfrutta i click trigger servendosi della leva della scarsità come principio psicologico.

Prima di concludere vogliamo ricordarti di testare sempre!
Non limitarti a inserire un pulsante ma monitora anche le prestazioni nel tempo. Una soluzione ideale è l’uso degli A/B test: se l’argomento ti interessa ti consigliamo di leggere il nostro articolo su “come ottimizzare le tue campagne e-mail con gli A/B Test”.
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