Qual è l’obiettivo più difficile da raggiungere per chi scrive contenuti? Sicuramente attirare e mantenere l’attenzione del lettore! Ecco perché l’ordine dei contenuti riveste un ruolo strategico e, di conseguenza, le informazioni devono seguire un certo schema.
Nell’articolo dedicato agli “8 modi per scrivere una headline”, abbiamo capito che il titolo ha il ruolo più importante, mentre la seconda parte va ad essere l’inizio effettivo del testo.
Infatti, dopo aver realizzato una headline efficace ed essere riusciti a monopolizzare l’attenzione di un utente, con il testo si passa a far proseguire la lettura anticipandone i contenuti e incuriosendo allo stesso tempo.
Per fare ciò esistono diverse “formule di copywriting”, ossia degli schemi per suddividere in modo strategico un contenuto, come un testo di un post sui social o un articolo di blog. La formula che approfondiremo noi è il modello AIDA.
Cos’è il modello AIDA e come può essere utilizzato
L’acronimo AIDA sta per:
- Awareness (Attenzione);
- Interest (Interesse);
- Desire (Desiderio);
- Action (Azione).

Attirare l’attenzione: Awareness
La fase di “awareness” è il primo step del modello AIDA, il cui scopo è quello di attrarre l’attenzione del proprio pubblico (chiamato target), attraverso l’innesco di processi mentali ed emotivi. L’utente acquisisce consapevolezza riguardo l’esistenza del contenuto offerto (come un servizio, un prodotto o un articolo di blog).
Leve su cui puntare:
- Headline accattivante;
- Contenuti grafici;
- Offerta di benefici e soluzioni a problemi;
- Informazioni nuove;
- Se possibile, ricorso a stimoli olfattivi o sonori.
Lettore attivo: Interest
La fase di “interest” è fondamentale per mantenere il lettore attivo nei confronti di quello che sta leggendo. Da una parte avremo l’utente che sarà concentrato per trovare tutte le informazioni promesse nella fase di awareness, dall’altra ci sarà il brand che descriverà i punti di forza del suo contenuto (prodotto, servizio, tutorial ecc).
Leve su cui puntare:
- Caratteristiche prodotto/servizio;
- Risoluzione problemi dell’utente;
- Indicazione dei potenziali benefici.
Approfondimento: Desire
La fase di “desire” è un passaggio molto delicato poiché, a questo punto, l’utente è effettivamente interessato a quello che il brand propone, disponendo, finalmente, di tutte le informazioni necessarie. In questa terza fase del modello AIDA bisogna essere bravi a persuadere puntando ad accentuare i pregi, a discapito dei competitor.
Leve su cui puntare:
- Come utilizzare il prodotto;
- Rafforzare ulteriormente i benefici;
- Ricorrere alla riprova social come recensioni dei clienti o coinvolgendo influencer.
Chiamata all’azione: Action
La fase di “action” è l’ultimo step della formula AIDA. Bisogna essere chiari e diretti per far compiere un’azione, come l’acquisto di un prodotto o la compilazione di un modulo di contatto. In questo caso giocano un ruolo fondamentali le call to action!
Leve su cui puntare:
- Riepilogo dei benefici;
- Rimozione di eventuali ostacoli rimasti nella mente dell’utente;
- CTA efficaci.
Uno dei vantaggi di questo modello è che, oltre a suddividere un testo, può essere adattato in più contesti.
Ad esempio, una delle tante applicazioni consiste nel creare una landing page (una pagina costruita ad hoc per un obiettivo specifico, come la vendita) composta prevalentemente da quattro sezioni, le quali corrispondono ai quattro step previsti dal modello AIDA.
L’idea alla base è sempre la stessa: attirare inizialmente l’utente, generando poi interesse e desiderio fino a far compiere un’azione specifica (come l’acquisto di un prodotto o la complicazione di un form per l’acquisizione di un contatto).
Ma non solo. La formula AIDA viene impiegata anche per la costruzione di caroselli (post con più foto) sui social.
Un carosello su Instagram può essere formato da un massimo di 10 foto/video.
Applicando il framework AIDA possiamo avere:

Sostanzialmente le prime due slide sono dedicate alla cattura dell’attenzione, le cinque successive per creare interesse, le slide 7 e 9 per puntare sul desiderio e l’ultima per generare l’azione conclusiva.
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Nel mondo del copywriting esistono tantissime formule oltre al modello AIDA, alcune delle quali saranno approfondite nei nostri prossimi articoli.
La cosa più importante da ricordare è di creare i propri contenuti pensando sempre a cosa voglia realmente l’utente, puntando sempre sulla qualità.
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