Il concetto di “intento di ricerca” (o search intent) fa riferimento all’obiettivo che si pone un utente nel momento in cui effettua una query attraverso un motore di ricerca.
Quando una persona conduce una ricerca online, lo fa in funzione di uno scopo ben preciso: ad esempio per prenotare una visita medica per trovare un alloggio, per acquistare un prodotto e così via.
L’obiettivo di Google è quello di offrire dei risultati il più attinenti possibili con quello che viene ricercato. Pertanto, risulta strategico individuare e distinguere i vari intenti di ricerca degli utenti per realizzare dei contenuti pertinenti e utili, posizionando così il proprio sito nei primi risultati della SERP (Search Engine Results Page).
Possiamo intendere il search intent come un’evoluzione del concetto di “parola chiave”. Proviamo, quindi, ad assumere una visione più ampia della mera singola keyword.
Esistono sostanzialmente 3 tipi di intenti di ricerca: informazionali, navigazionali e transazionali.
Vediamoli nel dettaglio servendoci anche di esempi pratici.
Intento di ricerca informazionale
Si parla di intenti di ricerca informazionali nei casi in cui gli utenti cercano informazioni su uno specifico argomento.
Come intuibile, le keyword utilizzate molto spesso sono generiche e vaghe. La persona si trova ancora in una fase esplorativa molto lontana dal compiere un’azione specifica.
In ottica SEO può essere comunque strategico posizionarsi per questo tipo di ricerche per migliorare la propria immagine e reputazione agli occhi dei visitatori.
Un esempio sono i classici articoli di blog che un utente visita semplicemente per ottenere informazioni su un determinato argomento.

Intento di ricerca navigazionale
Si parla di intenti di ricerca navigazionali quando gli utenti effettuano delle ricerche mirate verso uno specifico brand o servizio per un motivo preciso.
Si tratta di persone già fidelizzate che difficilmente possono essere persuase a compiere un’azione diversa dal loro obiettivo. Ad esempio, una ricerca di questo tipo potrebbe essere “login Instagram”. In questo caso la persona sa già cosa vuole (nel nostro caso ha la necessità di entrare nel suo profilo Instagram) e difficilmente cliccherà su altri risultati forniti da Google.
Questo significa che ogni brand, oltre a posizionarsi nelle ricerche di tipo informazionale e transazionale, deve proporre le giuste pagine per questi intenti di ricerca al fine di mantenere attivo, nel lungo periodo, il rapporto con il proprio target.
Come è possibile farlo? Applicando un’adeguata ottimizzazione SEO sul sito!

Intento di ricerca transazionale
Si parla di intenti di ricerca transazionali quando le parole chiave usate dagli utenti sono mirate a compiere un’azione, come l’acquisto di un prodotto o di un servizio.
Ovviamente, queste ricerche sono molto specifiche e la competizione è davvero alta per posizionarsi tra i primi risultati di Google.
Solitamente, le SERP (Search Engine Results Page) di queste ricerche sono caratterizzate da molti annunci sponsorizzati, in particolare quelli di tipo shopping che mostrano l’immagine del prodotto con il prezzo associato e informazioni varie di dettaglio.

Prima di concludere vogliamo riassumere le caratteristiche degli intenti di ricerca in questo modo:

In questo articolo abbiamo voluto esplorare le tipologie di intenti di ricerca degli utenti.
Per capire in modo pratico se una certa keyword è informazionale, navigazionale o transazionale è molto semplice: vai su Google, inserisci la parola chiave e guarda i risultati offerti dal motore di ricerca! Con questo piccolo trucco potrai impostare al meglio il tuo contenuto.
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