L’analisi della concorrenza è uno degli step da compiere per rendere efficace la propria strategia UX, che possiamo definire come il “processo che permettere a un business di essere sostenibile nel tempo”.
Dopo aver determinato che per il tuo prodotto/servizio esiste effettivamente una domanda con un bisogno da soddisfare, se le tue aspettative non rispecchiano i risultati che pensi, è importante che tu ti chieda: Come mai ancora non esiste la soluzione per ciò che ho ideato? Oppure, Chi altro sta proponendo il mio stesso prodotto/servizio? E in quale modo?
L’importanza di fare l’analisi dei competitor
Spesso si sottovaluta questa fase perché non le si attribuisce la giusta importanza, lasciandosi convincere che il proprio prodotto/servizio sia quanto di migliore venga proposto.
In realtà non è assolutamente così. Capire cosa avviene al di fuori del proprio brand è essenziale per sopravvivere nel lungo periodo e individuare il proprio posizionamento sul mercato.
Analizzando la concorrenza puoi determinare, ad esempio, i modelli di business principali adottati, le tendenze emergenti del settore e quelle ormai più obsolete, oppure dei nuovi trend da percorrere.
Un modo comodo e versatile per eseguire delle analisi complete consiste nel raccogliere tutte le informazioni necessarie in una tabella su Excel o su un Foglio di Google (un tool gratuito che consente di condividere gli aggiornamenti in tempo reale con i membri del team).
Le tipologie di concorrenti esistenti
Un concorrente è una persona o un’azienda che propone al tuo stesso pubblico qualcosa di uguale, simile o sostitutivo al tuo prodotto/servizio.
Possiamo affermare che esistono sostanzialmente 3 tipologie di competitor:
- Concorrenti diretti;
- Concorrenti indiretti;
- Concorrenti sostitutivi.
I concorrenti diretti offrono qualcosa di identico o molto simile alla tua proposta di valore, ai tuoi clienti attuali e potenziali.
Ad esempio, un competitor diretto di McDonald’s è Burger King, poiché entrambi sono fast-food che propongono le stesse cose alle medesime persone.
I concorrenti indiretti, al contrario, offrono prodotti/servizi diversi ma che in qualche modo possono ugualmente soddisfare le esigenze del tuo target.
Ad esempio, rimanendo sempre in tema McDonald’s, i suoi potenziali competitor potrebbero essere le pokerie o le pizzerie, in quanto non vendono panini ma propongono un qualcosa di alternativo per il cliente raggiungendo lo stesso fine.
Infine ci sono i concorrenti sostitutivi, ossia coloro che offrono al tuo pubblico qualcosa di completamente diverso ma si dimostrano essere delle valide alternative.
Per McDonald’s un concorrente sostitutivo potrebbe essere il cinema poiché fa vivere un’esperienza differente, pur offrendo allo stesso modo delle pietanze da consumare.
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Quali informazioni raccogliere sui competitor
In un’analisi della concorrenza puoi raccogliere innumerevoli informazioni in base all’obiettivo vuoi raggiungere.
In questa sezione vogliamo racchiudere quelli che secondo noi sono imprescindibili:
- URL sito web/app: servono per consultare immediatamente il canale principale del concorrente;
- Value Proposition: la proposta di valore è ciò che il brand promette al suo pubblico. È importante avere un quadro complessivo di come i competitor si differenziano da questo punto di vista;
- Traffico mensile del sito: avere questa informazione serve per determinare quanti utenti visitano (e magari conoscono) i nostri competitor. Mettere a confronto questo dato aiuta anche a capire, ad esempio, chi lavora meglio dal punto di vista della SEO oppure a livello di brand awareness;
- Sponsorizzazioni attive: la concorrenza effettua delle campagne a pagamento? Dove: su Facebook o Google? Cosa comunica? Quali contenuti propone?
Queste sono, ovviamente, una piccolissima parte di domande che devi farti e per le quali devi trovare una risposta. - Social utilizzati e frequenza di pubblicazione: è fondamentale capire quali canali vengono utilizzati, cosa viene pubblicato e con quale frequenza. Puoi chiederti: perché quel concorrente è presente su Instagram e io no?
- Tipo di comunicazione: quale comunicazione hanno i competitor? Si identificano in qualche specifico archetipo?
Pertanto è fondamentale svolgere un’attività di benchmarking, ossia stilare un quadro complessivo della concorrenza e rapportarlo al proprio brand per ottenere delle azioni correttive e migliorative da percorrere. Grazie al benchmarking si possono, quindi, identificare le cosiddette “best practice”, delle linee guida da seguire nel lungo periodo.
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In questo articolo abbiamo visto come l’analisi della concorrenza sia un’attività di estrema importanza per un business, e che deve essere aggiornata regolarmente: il mercato cambia, mutano anche le esigenze delle persone, di conseguenza le aziende cercano nuove strade e adattano le proprie strategie per rimanere attive nel proprio settore di riferimento.
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