Dopo aver creato un profilo su LinkedIn, spesso ci si chiede: “Come posso apparire nei primi risultati di ricerca?”
Ogni piattaforma utilizza i propri criteri per stabilire questo genere di dinamiche attraverso la SEO (Search Engine Optimization), definita da Wikipedia come “l’insieme di tutte quelle attività volte a migliorare l’indicizzazione di un contenuto presente in un sito web da parte dei crawler (detti anche bot) dei motori di ricerca“.
La SEO non vale solo per Google e i suoi risultati di ricerca, ma è presente anche negli store delle applicazioni o, come nel caso esaminato, su LinkedIn.
È intuibile come non basti creare semplicemente un account, sedersi e sperare che qualcuno noti il proprio profilo. Bisogna completare una serie di azioni per migliorare la propria visibilità!
In questo articolo vediamo come ottimizzare un profilo LinkedIn applicando i concetti SEO.
I LinkedIn Search Engine Ranking Factors
Quali sono i criteri di ranking utilizzati da LinkedIn per determinare se un profilo deve apparire prima di un altro?
L’ordine di un risultato di ricerca è determinato in parte dal profilo, dall’attività ma anche dalle connessioni della persona che effettua la ricerca:
- Profilo personale completo e aggiornato: è importante compilare tutte le voci presenti in un profilo LinkedIn, come:
– Immagine di profilo e copertina
– Sommario
– Campo informazioni
– Esperienza
– Formazione
– Licenze e certificazioni
– Competenze
– URL profilo personalizzato
Inoltre, è consigliato scrivere e ricevere delle referenze da parte di altri utenti.
- Utilizzare parole chiave strategiche: è fondamentale usare le keyword per le quali si desidera essere ricercati e trovati.
Ad esempio, potresti inserire la parola chiave “social media manager” nei campi che riguardano: l’esperienza lavorativa, formazione, sommario, competenze e così via.
Attenzione però a non esagerare con questa tecnica poiché si potrebbe verificare il cosiddetto “keyword stuffing”, ossia un eccesso forzato di keyword.
LinkedIn dichiara che un profilo potrebbe venire filtrato dall’algoritmo se rilevato come spam, riducendone, così, la visibilità nei risultati di ricerca.
- Ottenere tanti collegamenti: espandere il proprio network con utenti in target influisce positivamente nell’aumentare la visibilità di un profilo LinkedIn.
Infatti, quando viene effettuata una ricerca (senza l’utilizzo di un profilo premium), compaiono i profili fino al 3° grado:
– I collegamenti di 1° grado sono rappresentati dai profili direttamente collegati a te
– I collegamenti di 2° grado sono i profili collegati ai tuoi collegamenti di 1° grado e non a te
– I collegamenti di 3° grado sono i profili collegati ai tuoi collegamenti di 2° grado e non a te
- Avere un punteggio di Social Selling Index elevato: come spieghiamo in questo articolo, avere un profilo attivo pubblicando costantemente contenuti, messaggiando con altri utenti, interagendo con vari post, costituisce al miglioramento della visibilità.
Questi sono i principali fattori SEO su cui LinkedIn si basa.
Ovviamente ne esistono molti altri, come la cronologia delle proprie ricerche o i profili con più account in comune.
L’essenziale è avere un account ben curato e pubblicare costantemente contenuti di qualità per il proprio network, cercando di generare interazioni positive. Questo porta a migliorare la propria reputazione online e ad entrate in contatto con persone utili per il proprio business, come potenziali clienti o collaboratori.
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