Negli ultimi anni i profili social hanno in parte sostituito l’utilizzo dei siti internet: molte piccole e medie imprese e attività locali o artigianali hanno iniziato a utilizzare i social come vetrina principale per farsi conoscere.

Curare un profilo social può risultare più facile che aggiornare un sito internet, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta comunque di comunicazione, che ha delle regole fondamentali da sfruttare per essere sempre più efficaci.

Non esistono formule magiche valide per tutti per comporre il post ideale, ma queste semplici regole, se utilizzate con costanza, diventano semplici da ricordare e applicare.

 

Gli obiettivi sopra ogni cosa

Non ci stanchiamo mai di ripetere che nella comunicazione, e in molti altri settori, il primo passo per agire è la consapevolezza di ciò che vogliamo ottenere, il motivo per cui facciamo quello che facciamo. Non significa non lasciare spazio alla sperimentazione ma avere un’idea chiara nella testa di chi siamo, e le motivazioni alla base delle nostre azioni. Non è tutto ma ci aiuta a semplificare e dirigere le scelte.

Chiediamoci ad esempio:

  • Voglio vendere il mio prodotto?
  • Voglio informare?
  • Voglio indirizzare traffico verso il mio sito?
  • Voglio acquisire nuovi contatti?

Questi sono gli obiettivi più frequenti sui social: ognuno può trovare e personalizzare i propri.

 

Piano editoriale: sì o no?

C’è chi lo utilizza come strumento principale per creare la maggior parte dei post, c’è chi sostiene che sia morto e che debba lasciare il posto alla spontaneità. Non è necessario scegliere tra i due estremi se riusciamo a capire i nostri obiettivi comunicativi: ogni strumento può essere utile o inutile a seconda dell’utilizzo che ne facciamo. Possiamo valutare le seguenti opzioni.

Piano editoriale sì:

  • Per sfruttare una griglia che ci aiuta a organizzare i nostri contenuti;
  • Per cercare nuove idee ed evitare di ripetersi;
  • Per tenere traccia di cosa funziona e cosa no;

Piano editoriale no:

  • Se lo utilizziamo con l’unico scopo di imitare altri profili;
  • Se pubblichiamo un post per ogni ricorrenza, soprattutto se non è attinente alla nostra attività;
  • Se ci limitiamo a “riempire dei buchi” in modo meccanico;

 

La struttura del testo dei post per Facebook e Instagram

Qualunque sia il nostro obiettivo, esistono delle regole base che potremmo definire “antiche” e che indicano in modo molto semplice la struttura che deve avere un messaggio significativo.

Dal tema di italiano all’articolo di giornale possiamo ragionare in termini di introduzione-svolgimento-conclusione per essere sicuri di non tralasciare nessuna parte importante.

Nei post sui social network, ogni elemento di questa struttura trova una corrispondenza in una funzione specifica del messaggio:

  • Introduzione – Beneficio
  • Svolgimento – Dettagli/spiegazione
  • Conclusione – Call To Action

Il beneficio deve catturare l’attenzione: dobbiamo essere in grado di dare una motivazione valida per far soffermare l’utente sul nostro post e invogliarlo ad approfondire. Lo scroll del proprio feed implica una scarsa attenzione verso i singoli contenuti; è ormai risaputo che il nostro occhio scansiona e non legge, per questo è importante riuscire a emergere con il nostro messaggio.

I dettagli del post rappresentano l’approfondimento di ciò che abbiamo promesso o illustrato nel beneficio: anche in questa parte è necessario non dilungarsi e riuscire a trattenere l’utente il più possibile con un testo accattivante. Ricordiamo di essere coerenti con il beneficio proposto (vietato attirare l’utente con promesse che non trovano poi riscontro nel resto del messaggio) e di “accompagnare” chi legge verso la call to action.

La call to action può assumere diverse forme: può essere un tasto che porta verso un’e-commerce o un link per leggere un articolo; se siamo stati chiari e fluidi nelle parti precedenti, l’azione finale dovrebbe risultare spontanea e priva di sforzo o attrito nella mente dell’utente.

Qualunque sia l’obiettivo che stiamo perseguendo, la schematicità e la semplificazione aiutano ad abbattere le possibili barriere che limitano l’interesse dell’utente nei confronti del nostro post.

 

La lunghezza dei post

La prima considerazione fondamentale sulla lunghezza di un post è che tutto ciò che viene tagliato dall’anteprima difficilmente viene letto.

Questo non vieta di utilizzare una lunghezza diversa da quella consigliata, perché ogni post è diverso dall’altro e ogni obiettivo può essere raggiunto in diversi modi.

Oltre alla strategia non deve mai mancare il buon senso: anche la logica ci suggerisce che per vendere un prodotto è controproducente allungare il brodo, mentre per raccontare un aneddoto possiamo concederci qualche parola in più per completare la storia.

Le regole di base sono comunque utili per avere un punto di riferimento da cui partire:

La lunghezza dei testi per i post nel 2022:

Facebook
lunghezza massima 63.206 battute, lunghezza consigliata 60 parole.

Instagram
lunghezza massima 2.200 battute, lunghezza consigliata 150 parole.

Elementi visuali

Dobbiamo tener presente che la fruizione di contenuti dei social network avviene soprattutto dagli schermi degli smartphone, con conseguente riduzione della dimensione di testi e immagini.

Per limitare questo problema esistono degli accorgimenti che facilitano la lettura. L’occhio umano, infatti, tende a cercare spontaneamente degli aiuti visivi che svolgano la funzione di vere e proprie guide. Vediamone alcuni.

  • Le emoji:
    sono tra gli elementi più utilizzati, animano il testo grazie ai colori e catturano l’attenzione in un determinato punto; sono spesso utili nei punti elenco e nell’evidenziazione di frasi o termini che vogliamo far risaltare; le emoji possono rientrare nella scelta del proprio tono di voce, non è obbligatorio usarle anche se sui social sono consigliate e, dall’altro lato, non bisognerebbe neanche abusarne per evitare che il testo passi in secondo piano, con il rischio che diventi poco credibile; anche qui è importante tenere presente il proprio target, l’obiettivo e il nostro stile comunicativo;
  • Il grassetto:
    guida la lettura e fa emergere dal blocco del testo i termini chiave che caratterizzano l’argomento;
  • Distanziamento dei paragrafi:
    i muri di testo spaventano e danno l’impressione che la lettura sarà lunga e pesante; meglio suddividere il testo in paragrafi per suggerire un avanzamento a step successivi, di sicuro più agevole e snello rispetto a un blocco unico di parole;
  • Elenchi puntati:
    sono uno strumento utile per rendere immediatamente leggibili una serie di informazioni in forma sintetica; grazie agli elenchi puntati l’utente può scorrere il testo alla ricerca di ciò che gli interessa di più.

 

Le immagini

Facebook

A differenza di Instagram, i post di facebook non hanno le immagini come elemento principale, ciò non toglie che l’occhio viene catturato in prima battuta da un’immagine più che dal testo. Per questo motivo è utile prestare attenzione alla qualità delle immagini che pubblichiamo, soprattutto se decidiamo di sponsorizzare il post: la scarsa qualità rischia di rendere nullo l’investimento.

Instagram

Instagram nasce per la condivisione di immagini: nel tempo è diventato sempre più il luogo dove molti utenti hanno iniziato a esprimere la loro creatività o la passione per la fotografia.

La qualità e la creatività dell’immagine su Instagram fanno la differenza: il testo, in alcuni casi, risulta secondario. È un plus conoscere le regole base della composizione fotografica e affidarsi a uno smartphone con performance medio alte; senza per forza diventare fotografi provetti possiamo provare a migliorare sempre di più l’impatto visivo del nostro profilo.

La dimensione delle immagini dei post nel 2022:

Facebook
Landscape (dimensione 1.230 x 630 pixel)

Instagram
Quadrato (dimensione minima 600 x 600 e dimensione massima 1080 x 1080);
Landscape (dimensione minima 600 x 355 e dimensione massima 1080 x 566);
Portrait (dimensione minima 480 x 600 e dimensione massima 1080 x 1350).

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Gli hashtag

Gli hashtag sono delle parole chiave che servono a recuperare dei contenuti catalogati in base agli argomenti. L’utilizzo degli hashtag può aiutare ad aumentare la visibilità dei post: la regola generale per tutti i social è quella di utilizzare hashtag coerenti con l’argomento del post.

Quando si clicca su un hashtag si visualizza una pagina che raccoglie i contenuti collegati a quella parola chiave. La scelta di hashtag efficaci ci aiuta a far posizionare il nostro post nella pagina “contenitore” di interesse per i nostri utenti.

Facebook

In un post di Facebook sono sufficienti uno o due hashtag, con le parole chiave relative all’argomento di cui si parla. Non sono fondamentali ma possono risultare utili nella ricerca di un argomento specifico ad esempio all’interno di un gruppo.

Se la nostra attività ha un nome, risulta molto utile il branded hashtag, cioè l’utilizzo di un hashtag specifico che contenga il marchio o il nostro stesso nome se siamo dei liberi professionisti. Oltre a facilitare il raggruppamento degli argomenti che trattiamo, può diventare una specie di firma che collega i nostri post.

Instagram

All’interno di Instagram invece gli hashtag rappresentano a tutti gli effetti una parte della strategia di costruzione del post. Il numero massimo di hashtag è trenta, ma la regola principale è che ogni hashtag va scelto con cura perché sia coerente con l’argomento del post: meglio qualche hashtag in meno ma più indicati per l’argomento che trattiamo.

Per iniziare a farci un’idea degli hashtag da utilizzare è utile osservare i nostri concorrenti o i profili di persone che ammiriamo e che trattano i temi che vorremmo utilizzare anche noi.

Per maggiore completezza possiamo creare un mix tra hashtag più generici e hashtag più specifici (come ad esempio il nostro branded hashtag), in modo da far comparire il nostro post in più categorie.

Un altro criterio fondamentale per comporre il mix è la grandezza degli hashtag. Ipotizziamo di utilizzare tutti e trenta gli hashtag, un mix corretto prevede:

  • 5 # piccoli
  • 10 # medi
  • 10 # grandi
  • 5 # enormi

Ogni dimensione di post ha i vantaggi e svantaggi, ma il mix ci aiuta a differenziare il posizionamento all’interno di:

  • argomenti molto seguiti (seppure con il rischio di finire in fondo alla lista);
  • argomenti mediamente seguiti (con una buona probabilità di visualizzazione);
  • argomenti poco seguiti (dove gli utenti effettuano poche ricerche).

Ricordiamoci di prestare attenzione agli hashtag vietati da Instagram per non incorrere in penalizzazioni del nostro profilo (il cosiddetto Shadowban). Per scoprire quali sono gli hashtag vietati seguiamo questa veloce procedura:

  • Su Instagram clicchiamo nel campo “Esplora” (icona lente d’ingrandimento);
  • Inseriamo la parola nella barra di ricerca e posizioniamoci nella sezione “Tag”;
  • Se l’hashtag non compare nei risultati di ricerca, vuol dire che è vietato;
  • Scorriamo verso il basso per verificare se c’è un’informazione sul divieto (alcuni hashtag vengono vietati solo per un periodo di tempo limitato, quindi compare comunque il numero dei post).

**

Quando progettiamo un post per comunicare con il nostro pubblico dobbiamo tener conto di diversi elementi. Alla base di ogni scelta rimane comunque l’importanza di instaurare un rapporto di fiducia con gli utenti, che si costruisce con la coerenza, l’autenticità e la creazione del valore per chi legge i nostri contenuti o ne usufruisce.

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