In un nostro precedente articolo “Nozioni di percezione visiva per mettere il turbo al Data Storytelling” abbiamo visto che, se usate correttamente, alcune accortezze percettive possono migliorare la comprensione di grafici e tabelle presenti nei nostri report.
Continuiamo ad esplorare questo argomento parlando del ruolo cruciale che ricopre la memoria iconica nella percezione visiva servendoci di esempi pratici.
Cos’è la memoria iconica e perché è importante
L’organo deputato al senso della vista è l’occhio e grazie ad esso siamo in grado di percepire la luce, traducendone gli stimoli in segnali elettrochimici che vengono inviati direttamente al nostro cervello, tramite il nervo ottico, per essere interpretati.
Quindi è proprio il cervello l’organo preposto alla percezione dell’ambiente che ci circonda e buona parte del riconoscimento degli stimoli visuali avviene attraverso la nostra memoria.
Secondo Ulric Neisser, infatti, utilizziamo una sezione della nostra memoria, chiamata “memoria iconica”, per avviare i primi processi di elaborazione di un’informazione visiva.
Quando si parla di memoria, tutti conosciamo l’esistenza di quella a breve e di quella a lungo termine ma in pochi sanno che esiste un terzo tipo di memoria, quella iconica appunto, che è retaggio del passato, di quando cioè l’uomo primitivo doveva captare nell’immediato determinati segnali visivi ed elaborarli velocemente, ad esempio accorgersi di eventuali pericoli in agguato o della presenza di prede da cacciare. Per l’uomo moderno, potrebbe essere lo schivare un’auto che sta per tagliargli la strada oppure accorgersi che in una stanza manca un oggetto rispetto al solito.
Ma come impatta la memoria iconica sulla capacità di migliorare la data visualization?
Semplice! Esistono degli elementi chiave che stimolano questo tipo di memoria: gli attributi preattentivi. Se impariamo a riconoscerli e ad utilizzarli nelle nostre visualizzazioni, le renderemo incredibilmente efficaci e memorabili per le persone.
Quando ci troviamo di fronte a stimoli nuovi, la nostra interpretazione della realtà avviene in due fasi distinte:
- Prima fase: si attivano processi preattentivi che determinano una prima reazione allo stimolo, come gli atti motori automatici;
- Seconda fase: subentra l’attenzione focale grazie alla quale si ottiene un’elaborazione più completa e approfondita dello stimolo visivo.
È intuibile quanto sia importante la prima fase di questo processo, poiché è proprio in questo momento che viene generato un primo significato di quello che vediamo nel nostro cervello.
I processi preattentivi fondamentali per il data storytelling
Vediamo quindi quali sono le proprietà delle visualizzazioni che permettono di far emergere immediatamente un pattern (ovvero uno schema ricorrente di elementi come colori, forme, posizione nello spazio e movimento funzionali alla nostra comunicazione). È fondamentale conoscere questi criteri perché ci consentono di focalizzare l’attenzione nei nostri grafici sulle informazioni che riteniamo particolarmente utili.
ARS Consiglia
Vuoi approfondire l’argomento?
Abbiamo selezionato questo titolo per te dalla nostra libreria.
“Data storytelling. Impara a trasformare le tue analisi in una narrazione comprensibile da chiunque”

Intensità
Facciamo un gioco. Osservando questa immagine sapresti individuare immediatamente tutti i “numeri 6” presenti?

Probabilmente no, semplicemente perché il 6 non è stato messo in nessun modo in evidenza rispetto alle altre cifre. Il nostro cervello non riesce a distinguere un pattern specifico rispetto al rumore di fondo presente (ossia gli altri numeri diversi dal 6).
Adesso osserva questa immagine.

In questa circostanza risulterebbe molto più semplice il conteggio poiché è stata utilizzata una proprietà del colore chiamata “intensità” per far emergere l’elemento più importante.
Lunghezza
Nella data visualization la lunghezza gioca un ruolo chiave.
Ogni volta che utilizziamo la lunghezza come criterio per la codifica dei dati, gli elementi dissonanti rispetto agli altri vengono notati prima.

Spessore
Possiamo utilizzare lo spessore per evidenziare degli elementi grafici rispetto ad altri perché riteniamo che debbano ricevere una maggior attenzione.

Orientamento
Questo attributo preattentivo rende un elemento più evidente proprio perché è caratterizzato da un orientamento diverso da tutti gli altri.

Grandezza
Anche la grandezza può essere utilizzata per contraddistinguere una composizione grafica dal resto.

Forma
Una forma diversa in un insieme di forme uguali può essere utilizzata per dirigere l’attenzione del lettore là dove si vuole. Normalmente si utilizzano forme differenti per contraddistinguere delle categorie esistenti (esempio: i quadrati rappresentano la categoria 1 e i triangoli la categoria 2).

Colore
Anche il colore può essere usato come attributo preattentivo. Un classico esempio è quando si evidenza una parola con un altro colore per metterla in risalto.
Ricorda che gli attributi preattentivi perdono di visibilità ogni volta che la quantità di distrattori aumenta.
Questo significa che nelle rappresentazioni grafiche non devono essere utilizzati troppi attributi contemporaneamente.
Prima di concludere vogliamo spiegarti brevemente un ulteriore dettaglio: nel primo paragrafo dell’esempio che segue, il grassetto viene utilizzato solo sulla parola che si vuol far risaltare

mentre nel secondo paragrafo viene adottato il procedimento inverso.
È intuibile come la parola chiave sia nettamente più evidente nel primo paragrafo.
Se ne deduce, quindi, che non conviene applicare gli attributi preattentivi in termini di sottrazione (come nel secondo esempio) ma devono essere orientati in senso addizionale (come nel primo esempio).
Tutti gli attributi preattentivi si basano sullo stesso meccanismo, ad esempio, parlando in termini di grandezza, un elemento più piccolo non viene messo in risalto in un contesto di elementi grandi, oppure, parlando in termini di lunghezza un elemento corto non si nota tra elementi più lunghi.
**
Con questo articolo abbiamo voluto sottolineare quanto sia importante la gerarchizzazione dei contenuti e i metodi per ottenere tale risultato.
Quando si progetta un layout bisogna tener conto delle caratteristiche della memoria iconica che influenzano la percezione di un contenuto.
Vuoi potenziare le tue visualizzazioni grafiche?
Contattaci per un progetto personalizzato!
Articoli Consigliati
Cosa significa data visualization e qual è il suo scopo
23 Giugno 2022
La data visualization ci permette di tradurre elementi informativi in rappresentazioni grafiche per agevolare la comprensione degli stessi.
0 Commenti5 Minuti
5 Leve di Persuasione per rendere più efficace la propria comunicazione
18 Maggio 2021
Scopri come migliorare la comunicazione della tua azienda per distinguerti dalla concorrenza grazie alle leve di persuasione.
0 Commenti7 Minuti